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L’importanza del distacco

Basta qualche passo indietro, non chilometri.

Basta sistemarsi su un terreno fermo. Respirare. Mettere a fuoco. Scattare. Non c’e’ altro da aggiungere. Non c’e` altro da fare. Solo un distacco da scegliere con cura, per osservare le cose, i soggetti, le situazioni, dalla giusta distanza.

Mi ritrovo, ora, a vivere contro la mia volonta’ questa separazione violenta dalla mia vita consueta, ed e’ terapia. Vorrei essere li’ per gestire tutto quanto e sono qui. Vorrei fare e attivarmi e correre e rincorrere e invece devo essere qui, passeggiare, girare, godermi una visita discreta ed elegante. Questo e’ un lontano capitato, senza predestinazioni. Eppure sembra capitato per me. Per farmi comprendere l’importanza di un distacco, talvolta, dalle cose a cui dai importanza, dalle persone da cui non sai prescindere, dalle carezze che dai per scontate. L’importanza di un distacco per mettere a fuoco tutto quanto, quel che era ed e’ la mia vita.

Da questo lontano, con persone che per troppo e troppo ho trascurato, tutto prende una conformazione strana, che sembrerebbe un po’ meno utile, meno appagante. Come se (e del resto e’ banale, le banalita’, almeno, sono di tutti) ci fossero tanti altri universi per esistere, e il mio fosse quello che il caso, il destino, o Qualcuno, ha semplicemente scelto per me. Come se la cornice entro qui l’opera d’arte della mia vita prende forma, fosse aperta, relativa, discutibile. E cosi’ eccomi qui, a meta’ tra una partenza e un ritorno, nel cuore di un viaggio diverso, un viaggio denso.

L’aspetto strano di tutto questo e’ un altro. Da questo lontano, dicevo, tutto appare piu’ trascurabile, ovvio, scontato. Al tempo stesso, pero’, e non me ne do spiegazione, tutto sembra bello, appassionante e, forse e’ questa la cosa piu’ importante, necessario. Grazie al distacco. La chiave ora mi sembra proprio questa: il distacco. Grazie ad esso quel che mi sembrava banale mi sembra mio, personale, necessario, insostituibile. E il ritorno (vedete come le parole, poi, nella vita calzano a pennello!) fosse veramente atteso e caldo.

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Di ritorno da Madrid saranno rincorse. A cosa bene non so, non posso neppure immaginarlo, ma saranno rincorse. Quando torna mi e’ entrato nella vita e questo, a ben vedere, basta per renderla impegnata. Ma non c’e’ solo quello. Ci sono mille altri aspetti che devo e voglio curare. Non voglio ora pensare a cosa ci sara’ nell’ennesimo autunno della mia esistenza, quel che mi aspetta non ha fretta d’essere raggiunto ne’ io (devo impararlo) devo aver fretta di vivere. Il distacco, che sembra brutto, negativo, doloroso, talvolta da di piu’ di una condivisione.

A presto,

Roberto

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