“Ho scoperto di scrivere”
Immaginate un pomeriggio autunnale, quartiere tuscolano. Pioggia fina che ti si infila in tasca. E foglie che ondeggiano pesanti nell’aria tersa di una malinconia incontenibile.
Immaginate automobili, rigate di fresco che sperano nella neve. E immaginate due persone sconosciute che per una qualche ragione camminano accanto.
Immaginate parole, quelle che volete, ma parole sincere. Immaginate sorrisi e pure tenerezza, che tra due sconosciuti, converrete, non è consueta. Immaginate discorsi a vanvera che improvvisamente si riconducono a un senso di massima che sembrava sfuggire.
Immaginate poi un abbraccio, palesemente fuoriluogo, eppure così essenziale da sembrare a proposito. E immaginate sfoghi, immaginate solitudine che danzano sopra la testa e inquietudini che vengono fuori, e volano via. Ecco, immaginate passi su marciapiedi zuppi e alberi stanchi, erba rara e sentieri ghiaiosi e immaginate che lì, cercando di spiegarsi perchè, ancora, non si riesce a vivere nonostante la vita, e perchè, ancora, certi dolori persistono sui balconi del cuore, si cominci a parlare di scrittura.
E si cominci a parlare di quanto sia terapia, talvolta. Ed egoismo tante altre. E niente, molto più spesso, un rigurgito appena.
Finchè uno dei due resta in silenzio, e l’altro, cercando di spiegare perchè, dopo 35 anni di silenzio, adesso scrive dice: “Ho scoperto di scrivere”.
Chiaro, netto. Non “Ho scoperto di voler scrivere”, o “Ho capito di dover scrivere”. Ma “HO SCOPERTO DI SCRIVERE”, come se scrivere fosse un’isola incantata, uno scrigno, una perla.
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Ho scoperto di scrivere, non che prima non lo facessi, o forse non lo facevo, nemmeno lo ricordo, da quando scrivo mi sembra di farlo da sempre.
Ho scoperto di scrivere quando ho iniziato a scrivere, perchè solo farlo mi fa star bene. Si tratta di una necessità, proprio quello. Una necessità.
Ho scoperto di scrivere scrivendo. E ho scoperto che solo scrivendo so vivere. Ho scoperto di aver lasciato penne a riposo troppo a lungo. E fogli bianchi.
Ho scoperto di scrivere come se fosse un sogno che faccio da sempre e solo oggi, chissà perchè, riesco a ricordare al mio risveglio.
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Roberto