Hanno detto,  Non per sempre

Parole di PATRIZIA PALLOTTA

Se esistesse un negozio dove si vendono emozioni, troveremmo sicuramente i romanzi che Roberto Pallocca ha scritto fino ad oggi.
Se ci fosse un albero che si chiamasse “emozioni”, fra i suoi rami scopriremmo ciò che Roberto ci ha saputo regalare nei suoi testi Amore, ma non solo, perchè innumerevoli sono le sfumature che una sensazione ti può dare.
Sono tante piccole o grandi orme, che prendono strade diverse, e si ricongiungono all’anima del lettore.

Dal 2006, anno del suo primo romanzo (Giusto un amore), Roberto ha cresciuto dentro di sè una sorprendente intuizione, nello sviluppo del racconto, sia nello stile, che è raffinato, sia nella immediatezza delle immagini e delle situazioni che spesso coinvolgono il lettore in una spirale che ti fa mancare il fiato.

“E bisogna cercare innanzitutto di recuperarla la mela di se stessi, che le mele ingialliscono presto quando le dividi a metà. Solo poi, magari, darsi completamente per quello che si è compreso essere il pennello migliore con cui dipingersi la vita. Solo poi”.

E’ un piccolo  passo dell’ultimo romanzo di Roberto Pallocca,  “Non per sempre“. In poche righe, la verità conclamata, una riflessione che ti buca come la punta di un coltello, accompagnata dalla musica della poesia che spesso Roberto, quasi senza accorgersi, fa suonare fra le righe del suo racconto.

Il titolo è già una lezione di vita, di cui noi tutti siamo consapevoli, ma chissà per quale motivo non vogliamo ripetercela, anzi quasi la ignoriamo. Roberto, ha il coraggio nel suo manoscritto di usare questa temporalità, di rappresentare  il muro che ferma ogni cosa nel fluire della vita, anche l’amore, soggetto, verbo, complemento, un’analisi logica perfetta per esprimere la sua interiorità. La conoscenza dell’animo femminile  appare notevole, colpiscono i lati di un triangolo, tema centrale del libro, dove due donne sono delineate con profonda sensibilità e rispetto. Si ascoltano tante voci, in questo romanzo, voci interiori e voci che
vengono da un ambiente esterno, che rappresenta solo un contorno al lavoro riflessivo e combattivo, di questo scrittore, così genuino e così convincente. Il testo, infine, potrebbe essere il corpo di una sceneggiatura  per un ipotetico film.

Sono sicura che la trasposizione dal libro allo schermo, pur sfruttando un tema più volte riprodotto, acquisirebbe note diverse, e incollerebbe lo spettatore alla poltrona, così come lo fa con il lettore.

In bocca al lupo Rob, lo meriti.

Patrizia Pallotta

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