La recensione di ANTONIA DEL SAMBRO (su Stravagario emozionale)
Per il numero speciale di San Valentino ho scelto di consigliare a tutti i lettori della rivista un libro che, per essere la prima opera di un giovane scrittore emergente, sta già vendendo moltissimo e si sta ritagliando il suo piccolo spazio nell’immensità di libri in uscita di grandi autori (per dire il vero sempre gli stessi) e dei romanzi di genere.
Il libro in questione, che poi, non è altro che un lungo racconto narra, ovviamente di una storia d’amore e devo confessare che quando l’ho tenuto per la prima volta tra le mani mi sono subito detta: “oh no! Un ennesimo libro sull’Amore; strano, non ne ha mai parlato nessuno finora.” E in seguito: “oh no! Non solo un altro scontatissimo libro sull’Amore ma per di più
anche con l’inflazionatissimo tema, trito e ritrito, del triangolo e con la banalissima trama lui,lei,l’altra. Questo giovane deve leggere poco e incontrare ancora meno gente!!!”
In realtà, Giusto un amore, di Roberto Pallocca, giovane scrittore romano è molto di più e se il primo capitolo ho deciso di leggerlo cedendo soprattutto alla mia curiosità inguaribile,il secondo l’ho letto perché realmente interessata, e il resto del romanzo perché, a quel punto, avevo decretato e deciso che ne valeva, del tutto, la pena.
Giusto un amore, infatti, è il prototipo di quello che fa si che un romanzo diventi di successo: un romanziere abile e bravissimo a trattare anche il tema più utilizzato in maniera sapiente e nuova e un linguaggio essenziale, diretto, con toni emozionali ma mai banali!
Roberto Pallocca,bravo e navigato narratore,così, fa in modo che il lettore prima si affezioni ai personaggi principali della trama e quando il processo di “identificazione” è interamente compiuto, rivoluziona personalità e modi di agire; conducendo per mano chi legge fino all’epilogo finale con una tale astuzia letteraria da lasciare nello stesso tempo assolutamente soddisfatti ma anche irrimediabilmente amareggiati i lettori.
Il “sun pathos” greco finisce, allora, per essere il vero filo conduttore di Giusto un amore; romanzo completo e maturo pur essendo romanzo di esordio.
Gianni, Cecilia, Therèse: sono i personaggi “espliciti” del racconto; su di loro la trama del romanzo si posa e si sviluppa, a passi lenti ma precisi e inesorabili…tutti i lettori sono, invece, i personaggi “impliciti”, che vorrebbero aspettare sotto casa Cecilia per raccontarle quanto può essere duro, a volte, il mestiere di moglie. Oppure, sono coloro che desiderano vivere le stesse emozioni conflittuali di Gianni e che correrebbero, perciò, a perdifiato per potergli parlare solo un attimo e dirgli: “vai avanti che è la cosa più giusta da fare” o forse no, forse per dirgli semplicemente: “la vita è fatta di scelte dolorose e forse non scegliere mai è la cosa più comoda”. E poi, c’è Therèse, o meglio la personificazione reale della trasposizione letteraria…amante nel senso più etimologico del termine; e quindi più fragile, più vulnerabile, più bella, più saggia, più sfortunata!
Giusto un amore diventa, così, il romanzo d’amore mai scritto, perché parla del sentimento più universale del
mondo ma lo fa in maniera nuova e con la delicatezza di una trama che poggia sulla non convenzionalità dello
stesso narratore.
Dedicato a chi desidera ancora farsi stupire dalla vita, dagli uomini e dai sentimenti Giusto un amore è quasi
un piccolo manuale di “sopravvivenza”; per chi ancora cerca l’Amore e “ non sa di essere un’onda finchè non
scroscia su di uno scoglio”.
CONSIGLIATO PER SAN VALENTINO DA ANTONIA DEL SAMBRO.
Recensione di Antonia Del Sambro, per Stravagario Emozionale,
bollettino informativo dell’Associazione Culturale Gennaro Sparagna