Una guerra senza eroi
Ho letto su Repubblica degli allarmi del WWF sull’insostenibilità ambientale degli attuali ritmi produttivi. Occorre riflettere che il WWF non è un cantante che si lamenta così, all’improvviso, di ciò che a tutti sembra evidente. Sotto c’è uno studio scientifico che fa spavento. Ci sono cifre. Statistiche. Dati. E questo fa ancora più paura, perchè porta con un sol colpo tutto nell’ambito della realtà, svestendolo degli abiti più cauti della diceria, del timore amplificato, dell’allarmismo inutile.
Per chi conoscesse l’inglese, tutto il rapporto del WWF è disponibile al link:
https://assets.panda.org/downloads/living_planet_report.pdf
Io ho letto una sintesi e alcuni passi, nonostante il mio non eccelso inglese. Il succo è questo (mi limito alle cose eclatanti):
- Il consumo di acqua, suolo fertile, risorse forestali e specie animali è a livelli non più tollerabili;
- Dal 1970 al 2003 i vertebrati sono diminuiti di 1\3;
- La domanda di risorse da parte dell’uomo, non può più essere soddisfatta. Ceret risorse non si rigenerano più.
- Perdita di biodiversità;
- Si sono analizzate 695 specie terrestri, 344 di acqua dolce e 274 di acqua salata. Nei 30 anni esaminati si è avuta una diminuizione media del 29%.
- L’impatto umano sulla Terra è pressochè triplicato dal ‘61 al 2003.
- La presenza di Co2 nell’atmosfera è cresciuto di 9 volte dal ‘61 al 2003.
Credo che basti. E credo che quella che si sta “combattendo” contro il nostro pianeta sia una guerra. Vera e propria. Un accanimento violento nello sperpero indiscriminato di risorse preziose, nel consumo ampio di ricchezze non rinnovabili.
Non è più avidità. Non è più desiderio di potere o di denaro. Sta diventando follia.
Ed è assurdo che questi dati abbiano così poca risonanza, che occupino così poco spazio. Dovrebbero essere questi i temi da trattare, altro che finanziaria, opere pubbliche, pensioni.
Il resto viene tutto dopo.
Roberto