In un’altra stanza
o BREVE STORIA DELLA NASCITA DI UN BLOG
C’è un momento esatto in cui la casa in cui viviamo, quella che abbiamo comperato – o costruito – con mille sacrifici e spese, ci sta stretta. C’è bisogno di una stanza in più.
Non è questione di abitudine, o di semplice spazio fisico, è questione di spazio adatto a fare ciò che si ha in mente di fare. Puoi avere a disposizione un campo da calcio, ma improvvisamente avverti un interesse smisurato per il nuoto.
Come quando nasce un figlio, può succedere che all’inizio si riesca a gestire ottimamente gli spazi a disposizione, che si riesca a ottimizzare la geografia pensata per due. Ma c’è un momento, quel momento, in cui il bimbo diventa ragazzo, ha necessità di spazi e ambienti suoi, un briciolo di riservatezza. Lì bisogna avere il coraggio di allargarsi, esplorare ed esplorarsi, dire “vado un attimo di là”, anche se di là non esiste. Crearlo. C’è un momento in cui chiunque vorrebbe avere un’altra stanza. Un luogo nuovo, diverso, pieno di cose selezionate, pieno di quello che importa davvero in ogni fase della propria vita, senza l’inutile e dolorosa operazione di selezione e separazione. Senza addii. Solo aggiornamenti. Una stanza che raccolga quel che siamo in ogni momento, e sia promemoria e album di fotografie, diario e programma, e abbia la struttura dei nostri progetti e dei nostri obiettivi. Un luogo da arredare con quel che amiamo, che sia snello, duttile, non solo vetrina, ma laboratorio.
Nell’ultimo anno in questa casa qui, ci ho vissuto poco. Ero insofferente. Sentivo di aver bisogno di altro. Non che non ci stessi bene, ma le finestre erano chiuse, a volte faceva freddo. E io, dopo periodi di buio e di silenzio, avevo bisogno di luce e di voci, di mercati di dentro in cui rubare l’idea che mi allettava. Avevo bisogno di un’altra stanza. Quest’altra stanza adesso esiste.
È nato nelfrattempo.net, il blog che da oggi sostituirà la parte interattiva di questo sito, questo blog che non è mai stato un vero blog ma una semplice fucina incompleta. Dopo otto anni era necessario e raccomandabile.
Qui tutto rimarrà com’era, una vetrina e un archivio, in cui continuerà ad essere possibile trovare tutti i miei progetti, le mie intenzioni, i risultati, le notizie.
Nell’altra stanza, invece, ci sarò io. Conterrà pensieri, idee, abbozzi di parole. E la possibilità di condividerli. Vi aspetto, seduto a un tavolo, con un liquore forte, pronto a condividerlo. Roberto