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Qualche assurda realtà

Avrei tanto da dire, ma il tempo non è proporzionale alle cose da fare, purtroppo.

Veniamo da una settimana (o poco più) davvero assurda.

La settimana della liberazione di Gabriele Torsello, innanzitutto.

La settimana dell’exploit di Putin (dopo i complimenti a microfno aperto sula presunta fortuna di un suo collega che ha stuprato dieci donne) che ha dichiarato che la vera mafia non è russa ma italiana, come se fosse una frase qualunque.

La settimana dell’inchiesta sugli stipendi dei dirigenti siciliani. La Regione ha debiti da onorare fino al 2027, eppure paga tranquillamente stipendi d’oro a 2220 personaggi, tra cui ne spicca uno che arriva a guadagnare ben 1553 euro al giorno. Sono 162 i milioni che occorrono per pagare lo stipendio di questi Paperoni. Assurdo. Per capire le cifre basta dire che, ad esempio, in Lombardia c’è un dirigente ogni 60 dipendenti mentre in Sicilia uno ogni 6.

E’ stata la settimana delle proteste alla finanziaria. La destra che si fa sinistra, la destra che scende in piazza in cortei rumorosi. Tempi ciclici. Il potere che manca è il potere che porta all’assurdità. Ci manca che Prodi si compri qualche televisione… E poi: com’è possibile che non ci sia qualcuno contento di questa finanziaria? Scontenta tutti? Non c’è una categoria che si è aggiustata il colletto e ha detto mi sta bene.
E’ stata la settimana dell’annuncio dell’inizio dei lavori per l’apertura del Museo della Matematica a Roma (previsto per il 2008), al castello neogotico di Villa Sciarra. Si parla di grandi cose, di simulatori per dimostrare teoremi, di un ricco percorso tra oggetti storici (dal regolo al computer),… Fondamentale la partecipazione della Facoltà di Matematica della Sapienza.

Sono stati i giorni della manifestazione\protesta di Budapest, per commemorare la rivolta del ‘56. Quaranta feriti.
E’ stato il momento delle dichiarazioni di Beppe grillo che seguono: “A confermare il successo della loro operazione politica c’è la tendenza, che qualcuno potrebbe avere, a pensare: be’, ormai se ne sono andati dal governo, non contano più. Questo sarebbe il miglior modo di premiare il loro disegno di diventare intoccabili, grazie alla politica. Berlusconi dichiarò a giornalisti come Montanelli e Biagi che l’unico modo per salvare se stesso e le sue aziende era entrare in politica. Lui e i suoi amici ci sono riusciti. Per questo anche se non sono più al governo, quasi tutto il loro potere è intatto. A chi tra i simpatizzanti della nuova maggioranza non se ne fosse reso conto va ricordata una frase di un grande aforista del secolo scorso: “Credevano di essere al potere. Invece erano solo al governo” (L’Internazionale).

E’ stata la settimana dell’uscita del nuovo libro di Enzo Biagi, dal titolo Quello che non si doveva dire, in cui il grande giornalista fa una sorta di resoconto su ciò che avrebbe voluto fare se qualcuno non gli avesse tolto il microfono. Un libro-programma tv.
E’ stata la settimana (notizia di oggi) in cui è venuto fuori che ci sono persone che si incontrano per abbracciarsi. Sconosciuti che si incontrano a migliaia e cominciano ad abbracciarsi in mezzo alla strada, per manifestarsi affetto gratuito. E se non bastasse è stata la settimana in cui un emiro arabo ha pagato 1,9 milioni di euro per il pallone della finale di Berlino.

E’ stata, infine, la settimana in cui si è appreso pubblicamente come lo sterco degli elefanti possa essere riciclato in carta ecosolidale. Bene. Bene. Fatene tanta.
E quando l’unica notizia di “merda” è la più positiva c’è qualcosa che non va. No?

Roberto

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