La compagnia che fanno le parole
È capitato che qualcuno che non scrive ma è incuriosito da chi, come me, ci prova, mi abbia chiesto: “Rispetto a ciò che scrivi, che sentimento c’è? È vero che i libri sono come figli?”
Prima di diventare padre, avrei risposto di sì. Adesso posso dire che non sono come figli – no, quello no – ma sono compagni di viaggio che ci creiamo per sopravvivere a certe stagioni della vita. E stamattina sfogliando la cartella, le cartelle, in cui ho i progetti di scrittura che porto avanti, mi sono accorto che “Asciugami gli occhi“, il mio nuovo romanzo che uscirà a Giugno ’21, mi tiene compagnia almeno dal 2008, se non prima.
Sono 13 anni!
Normale è che poi ci si voglia bene, no?