La vigilia di una fine (e di un principio)
Ecco la parentesi delle feste natalizie appena dietro la schiena. Ecco il cuore dei bambini appena appena calmo dopo le gioie e le attese dei pacchi chiusi.
Ecco le somme, quelle che devi tirar per forza, anche se fai finta di essere superiore, a volte, al tempo che passa. Che un anno in più, in fondo, è solo un anno da archiviare nei ricordi. Ecco le somme, quelle che senti sulle spalle, tutte le occasioni mancate, i progetti perduti, le ambizioni dimenticate. Ecco le somme nascoste dall’uguale più doloroso. Le somme dolci, anche, quelle delle coste dei traguardi che hai toccato, quelle dei sorrisi che ti sei conservato nel cuore.
Poi davanti ci sono operazioni nuove, voci solo immaginate nelle sale da ballo che abbiamo nel cuore. E un po’ di paura, quella c’è sempre. La paura di non essere all’altezza di una vita, di non viverla a pieno, di non essere abbastanza pregno di fremiti, di voglia di dire, fare, esistere. Davanti c’è un anno “nuovo”, da riempire di ricordi. Ennesima tappa di una gara di corsa, in cui arriverai comunque primo, perchè sei l’unico a gareggiare.
Ora, all’orizzonte, qualche presentazione nel Nord Italia, forse l’ennesima a Roma in un ambiente prestigioso (non anticipo nulla!). All’orizzonte studio, lavoro, desiderio e bisogno di scrivere un poco. Il resto, sebbene all’orizzonte non lo vedo ancora, verrà e sarò a braccia aperte.
Buon anno a tutti.
Roberto