Primi passi nel 2007
Poche parole in questo 2007 già zeppo di cose.
Ho aggiunto nella sezione Giusto un amore la recensione di Lucilla, una mia collega e amica che ha letto il libro e ci ha scritto qualcosa su. Leggetela qui.
Per quanto riguarda il resto è un periodo un po’ movimentato, in cui si stenta a trovare il ritmo giusto, dopo la parentesi delle feste (quali parentesi? e soprattutto, quali feste?;)). Si studia, si scrive, forse un po’ si spera che il tempo presto torni a fluire con quella densità a cui siamo abituati. Nulla più. Davanti ho un anno che promette tanti impegni e che, ovviamente, non sarà mai abbastanza.
Quando torna, il secondo romanzo, è nelle mani dell’editore. Va fatto un po’ di editing, cosa normale, ma in grandissima parte resterà ciò che già è: una storia d’amore che è esistita per sessant’anni senza che i due amanti potessero viverla. Un amore sospeso, una parentesi sempre ancora da chiudere. Ci credo molto in questo romanzo, mi sembra ben fatto e mi sembra sicuramente un’evoluzione di Giusto un amore. Come una casa, che pian piano arredi di altre cose, oggetti, colori, e pian piano la rendi come desideri, bene credo sia pressapoco quello ciò che cerco di fare con la mia scrittura. Arredarla.
Quando torna è un passo. Solo quello. Del resto ci è concesso di fare solo dei passi, senza il rischio di cadere a terra. Ma quando torna cosa, poi? Quando torna cosa? Mi viene da ridere… chiunque ha saputo che sarebbe stato questo il titolo del libro mi ha fatto questa domanda… Leggilo, no? Ma ancora non è uscito! E allora aspettalo!!!
Unico dilemma, tra l’altro urgente, la copertina. Occorre proporne una per non rischiare di averne una d’ufficio. Cosa che odio. Ho almeno tre idee, ma nessuna mi convince. Vorrei chiedervi una mano, ma come fate a darmela senza aver letto il libro?
Vi dico qualcosa allora, no? Cosa fondamentale: la copertina deve stare bene con il rosso, colore della collana in cui il libro andrà inserito. Il libro è una storia d’amore, ma stavolta ci sono canoni che andrebbero discussi a fondo, che in questa sede è difficile affrontare. Un uomo, 83 anni, e sua moglie. 2003. Roma. Tutto il resto del libro, eccetto questa decina di parole, è un ricordo. Il ricordo di una gioventù e di una ragazza, Rossana, altra protagonista del libro, figlia di un corrispondente americano, conosciuta sulla soglia della seconda guerra mondiale. Tra loro una splendida storia d’amore, interrotta dalla follia dell’uomo, interrotta da una guerra che ha costretto Rossana a tornarsene in America. Silenzio, sessant’anni di silenzio, fino a quella lettera che lui, Fernando, tiene in mano adesso. Che apre e che, lentamente, legge con gli occhi, ignorando quanto, persino a 83 anni, la vita può essere stravolta, può non essere più la stessa.
Occorre una copertina che riprenda il titolo, che sia un ritorno, e insieme una speranza e insieme un’attesa. Non lo so, ci sto pensando.
Adesso sono calmo, riesco persino a studiare. E non è poco.
A presto,
Roberto
P. S. INTERVISTA DEL SOTTOSCRITTO SU UN PERIODICO ROMANO: NUOVE PROPOSTE WEB!