Copertina e altre sciocchezze
Cavolo.
A parte Marco nei commenti al precedente post, ci saranno state almeno dieci persone che alla domanda “Cosa ti viene in mente così, al volo, se ti dico Quando torna?”, mi hanno risposto un boomerang!!
Ora, io cerco sempre spiegazioni di fronte a queste manifestazioni palesi di diffusa iconografia collettiva. Il boomerang torna, ok, non ci piove. Ma perchè deve essere proprio il boomerang la prima cosa che salta in mente quando si parla di un ritorno? Questo mi appassiona, lo ammetto. Perchè ognuno il concetto di tornare lo vive a modo suo, come ogni altro sentimento, come ogni altra attesa. E del resto tornare può significare tante cose, può veicolare tanti sentimenti, sosituirsi a tanti gesti. Tornare è un’azione che ognuno vive da sè e da sè subisce. Eppure ognuno (quasi tutti) ha scelto il boomerang per significare un ritorno. Mi piacerebbe conoscere molto di più la semiologia, per capire meglio da dove proviene questo meccanismo di significazione, cavolo…
Comunque, il boomerang è in pole position, a questo punto. Sebbene, mio malgrado, in tutte e 206 le pagine non ci sia neppure un boomerang di dimensioni microscopiche… nemmeno minuscolo… e questo frena molto la mia scelta definitiva… non posso mettere in copertina un oggetto che non c’entra nulla con tutto un romanzo! Ma forse posso (idea maldestra) inserire l’oggetto nel romanzo qua e là!! Si potrebbe fare, però si rischia molto nel metter mano così ad un lavoro finito, modificandolo forzatamente. E non lo farò.
Pensavo ad un paesaggio che riprendesse molto gli ambienti del libro, ma vale la pena? E’ completo, attraente, significativo? Poi, un’amica grafica mi sta facendo venire mille (ulteriori) dubbi sulla presa di un ambiente statico, o di un semplice boomerang in mezzo ad una pagina vuota o con una mano che spunta dalla base del libro e che lo aspetta tornare… ma allora che cavolo devo metterci su questa copertina? Decidete voi e via!
Comunque alla fine verrà fuori qualcosa per forza. E sarà qualcosa di ben fatto, ne sono sicuro.
Si parla di una presentazione ad Acilia, nelle prossime settimane, sempre di Giusto un amore, e forse una a Roma, a febbraio, nonchè un’altra in provincia di Bergamo. Non chiedetemi come ha fatto Giusto un amore ad arrivare fin lì, non lo so.
Cavolo.
A presto,
Roberto