Invio manoscritti
La casa editrice Edilazio, leader italiana per quanto riguarda la saggistica e le opere riguardanti Roma e Lazio, editore molto attento e puntuale, nonchè curatore della rivista “Lazio ieri e oggi”, mensile che pubblica ininterrottamente da quasi mezzo secolo, nel 2007 partorisce EdiLet.
EdiLet si propone come marchio di qualità, in uno spazio editoriale difficile e affollato come quello italiano, dal quale vuole riconoscersi per un impegno preciso: serietà, prestigio e forte efficacia culturale, veicolati con testi di elevata qualità, selezionati con cura, e curati nel minimo dettaglio.
Ha inaugurato da subito sette collane che, col tempo sono giunte alle attuali dodici. Con mio grande stupore e, ammetto, con grande orgoglio, sono stato chiamato a dirigere dal novembre del 2007 la collana di narrativa che ha preso il nome “Sherazade”.
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Per comprendere cosa ho voluto che fosse finora e cosa vorrei che fosse in futuro (oltre a ciò che vorrò portare di mio in questa avventura appassionante che mi è entrata nella vita) occorre dire due parole sulla dolce protagonista di Mille e una notte a cui la mia collana ruba il nome. Chi è Sherazade?
Il re persiano Shahriyar, tradito da una delle sue mogli, decide di uccidere sistematicamente le sue spose al termine della prima notte di nozze. La bella Sherazade, andata in sposa al re, escogita un trucco per salvarsi: ogni sera racconta al re una storia, rimandando il finale al giorno dopo. Va avanti così per mille e una notte; e alla fine il re, innamoratosi, le rende salva la vita.
Come fa Sherazade, in questa collana si narrerà di tutto ciò che tacere è impossibile, perchè tacere è morire, e perchè scrivere è innanzitutto dare a certe sensazioni e a certe emozioni la possibilità di sopravvivere al tempo. Come le storie di Sherazade ci sarà ogni cosa e niente, ci sarà paura, perchè la paura c’è sempre quando si inizia una strada sterrata, ci sarà divertimento, ci sarà passione, ci sarà anche un pizzico di soddisfazione e senz’altro la malinconia delle cose belle, che passano e lasciano ricordi.
Davanti c’è un orizzonte, che in fondo non significa nulla, perchè l’orizzonte esiste ma non si raggiunge e forse è meglio così. Se riusciremo a impedire insieme a certe storie di restare dove restano le storie che si dimenticano e a certi ricordi di non sbiadire in fretta, l’intento sarà raggiunto. L’orizzonte irraggiungibile diventerà ogni giorno un passo più vicino.
E magari alla fine ci si innamorerà pure. E si avrà salva la vita.
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Chiunque voglia proporre manoscritti può farlo direttamente al sottoscritto, contattandomi attraverso il link Contatti di questo sito o attraverso il mio indirizzo mail r.pallocca@tiscali.it.
Si parte! Salite a bordo.
Roberto