Parole dell’autore
Quando l’amore vuol parlare, la ragione deve tacere – Jean-François Regnard
Giusto un amore è stata una scommessa. Non trovo un modo diverso per definirlo.
Scritto nel novembre 2005, in pochi giorni, dopo un lungo periodo di riflessione e di introspezione, è stato pubblicato un anno dopo per i tipi di Sovera Edizioni. La semplicità disarmante con cui è stato composto mi stupisce ancora oggi, ogni volta che torno a rileggerlo.
Mi chiedo come sia stato possibile tutto questo. Inconsapevolezza? Sfrontatezza?
Oggi, a distanza di 18 anni e ormai fuori catalogo, torno a ripubblicare questa storia per permettere ai lettori, che nel frattempo mi hanno apprezzato e mi seguono, di recuperarlo, leggerlo, rileggerlo.
C’è una frase, dentro questo libretto, che ogni tanto mi torna in mente. Si parla dell’inizio, “inizio” come origine di qualsiasi cosa, come momento importante per mettere a fuoco anche quel che avviene dopo.
Mi sembra la più indicata per spiegare quel che voglio dire su questo primo romanzo. Ve lo riporto.
“…l’uomo vive di inizi. Ricorda l’inizio di ogni cosa, festeggia l’inizio di una vita, l’inizio di un lavoro, l’inizio di un amore. Quando perdi l’inizio è lacerante, perché senti dentro che quel che vivi non è spiegabile. Quella nebulosa così rappresa che c’è quando, a volte, provi a mettere a fuoco l’origine di qualcosa, ti da la sensazione che quasi tu non lo stia vivendo, tanto è il dolore di averne smarrito l’inizio. Senza un incominciare, uno svilupparsi sembra inutile. Perché la scintilla talvolta è più importante di un fuoco che arde per secoli”.
Ecco. Giusto un amore è stata quella scintilla. Quell’inizio.