Non per sempre
Un giorno impareremo pure noi, come hanno fatto tutte le altre creature che popolano il mondo, ad accontentarci della vita. Sarà l’Ultimo ideale, reso ancora più grande da tutti gli altri che avrà inglobato dentro di sè. E quando sapremo viverlo, scopriremo che esso è sufficiente, e in ogni caso, meno ingannevole, della maggior parte degli altri. – Maurice Maeterlinck
Quella di Roberto e Vittoria è la storia di un futuro. Di ogni futuro.
Due ragazzi giovani, a un passo dalla laurea, a un passo dal lavoro, a un passo da una famiglia, a un passo da tutto ciò che si è in grado di sognare a quell’età. Due ragazzi che insieme hanno scoperto un amore travolgente, che ha saputo accompagnarli lungo i percorsi di una crescita condivisa.
Quella di Roberto e Vittoria è la storia di un passato.
Un passato soltanto. Due coetanei ingenui, impulsivi, forse felici. Due storie che diventano una, si mescolano come marmellate di diverso sapore, fino a diventarne una terza, dal sapore indistinto. Buona, chissà, per fare dolci a Natale.
Quella di Roberto e Vittoria è la storia di un sogno. Un sogno preciso.
Due cieli, una stella sola. Due futuri che si sovrappongono, due desideri che si prendono la mano. Due lacrime che si toccano sulle labbra e piangono insieme. Una vita che aspetta.
Quella di Roberto e Vittoria è la storia di un rimpianto.
Un rimpianto stupido. Perché i rimpianti sono figli di nostre scelte. E le scelte sono rinunce, innanzitutto.
E poi è la storia di un foglio, che dovrebbe essere bianco e invece è tutto scarabocchiato. È la storia di un pesce, che è innamorato pazzo delle stelle. È la storia di un paio di ciabatte diverse e di metropolitane zeppe di gente. Di un accappatoio che asciuga la malinconia e di un faro, spento, di un porticciolo abbandonato. E poi è la storia di un paio di stivali lilla, confusi nella folla, e di cellulari sbattuti a terra per la rabbia.
Quella di Roberto e Vittoria è soprattutto una storia d’amore, però.
Di tenerezze e abbandoni, di partenze e ritorni. Dolori camuffati da trepidazioni e scorribande nel cuore, dove ogni passo lascia impronte indelebili e ogni sguardo ricordi ingestibili. Una storia di eterni addii, e infiniti rancori. Futuri in frantumi e passati sotto spirito, per mantenerli belli.
Quanto si può mantenere in vita una passione? Quanto potrà restare in piedi un’emozione presa d’assedio come certe rocche fortificate del medioevo? Quale durata è pensabile per un sentimento? Per un amore? Per un’amicizia? Per una vita? Quanto tempo abbiamo a disposizione per gestirci gli ambiti del cuore?
Se abbiamo sfortuna bricioli di tempo appena. Se siamo fortunati, invece, abbiamo molto tempo, magari moltissimo. Non per sempre, però. Non per sempre.
Info
Pagine: 124, brossura Prezzo I ed.: € 12 Disponibile in: Italiano | Editore: EdiLet, Edilazio Letteraria (Roma) Pubblicazione: Prima ed. dicembre 2008 ISBN: 978-88-87485-89-9 |