Le parole di Marcello La Rocca
“La gioventù che sta in casa ha sempre un ingegno fatto in casa”.
W. Shakespeare
“Aspetto ancora di tenere la prima copia del libro in mano, per potermi rendere finalmente conto che è tutto vero. Perché per me l’intero processo è stato avvolto come da un’aura d’irrealtà, per non dire, banalmente, di sogno. Troppo bello per essere vero, troppo frutto delle coincidenze per apparire verosimile, troppo lontano, lassù a Roma, a 12 ore di treno di distanza, per sentirlo prossimo e reale.
Ma soprattutto troppo importante.
A livello personale, perché questa splendida opportunità, che tanti altri hanno dovuto aspettare più a lungo di me, è arrivata proprio quando m’interrogavo sull’opportunità di continuare a battere sui tasti, piuttosto che seguire gli assennatissimi e concreti consigli di chi suggeriva un’approccio più convenzionale alla vita, vale a dire chiudere a chiave il cassetto con tutti i sogni dentro.
E più in generale, importantissimo per le tematiche trattate, e per la scelta di fornire un’opportunità, una vetrina, a tanti giovani (che in questo Paese, di chance, si sa, non se ne vedono concesse molte…).
Scrivere, inventare personaggi e situazioni magari anche lontani dalla realtà, mi da sempre soddisfazione, ma scrivere dei problemi che vedo intorno a me, che ho vissuto, è per me la sublimazione della dimensione narrativa.
Per questo sono stato subito entusiasta del progetto, e non vedo l’ora di sfogliare il libro, di leggere tutti i racconti, di confrontarmi con le altre decine di realtà che hanno trovato posto in questa antologia”.