Le parole di Sara Sambucci

“Amami quando lo merito meno, perché sarà quando ne ho più bisogno”.

Catullo

 

“Il progetto ha catturato subito il mio interesse, ma come spettatrice… ho sempre utilizzato la scrittura come sfogo personale, e sono per le chiacchierate .
A dir la verità non avevo mai pensato di far viaggiare e condividere in un libro il mio pensiero. Un po’ per timidezza, un po’ per inesperienza sono rimasta altalenante per mesi, fino a che agli sgoccioli ho partorito il mio racconto e spedito. Era la prima volta, e il mio interesse era di ricevere più critiche che complimenti. E’ stata una lezione. Volevo trovare le correzioni in rosso fra le righe, volevo trovare consigli. E poi è arrivato anche qualcosa altro. Le mie parole avevano raggiunto qualcuno. Persone “senza volto”, persone che non conosco. E questo mi ha lusingato, mi ha riempito di sorpresa. Là fuori c’era stata comunicazione. Scambio. Rimbalzi di sguardi sulle stesse righe. Non ho voglia di fare complimenti né di riceverli. Vorrei solo poter conoscere e parlare di ciò che si è scritto. Sono curiosa di leggere gli altri racconti, di poter percorrere i vari binari nella direzione in cui sono stati osservati, osservati da quegli sguardi che ho avuto sotto agli occhi per un periodo”.

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