La copertina

Preferisco pensare alla scrittura come ad una testimonianza delicata, un gesto di affetto nei riguardi di una memoria che se ne va e muore anzitempo. Una esperienza che ti fa cambiare l’angolo dello sguardo, un arricchimento di prospettive. Accompagnata forse da un infantile desiderio di seduzione. Ma fuori dei canoni, dentro le allegre invenzioni di una mente inquieta. – Dacia Maraini

 

La copertina definitiva

C’è un momento esatto nel quale un manoscritto, una storia bella e pronta, rivista, editata, confezionata per la pubblicazione, inizia a essere un libro. Quel momento coincide con l’elaborazione della copertina, con la sua scelta, la sua definizione.

Del resto, la copertina è la prima cosa che scorgiamo di un libro, il suo profilo lontano, un vestito nuovo, un taglio di capelli, un passo diverso. E la prima volta che le nostre parole accolgono un nuovo contenitore è sempre una festa.

Questa copertina nasce dal lavoro di Luca Verduchi, grafico dell’Alter Ego edizioni, che ringrazio.

Risponde ai criteri grafici della collana nella quale il romanzo è stato inserito e, giudizio personale, è molto bella.

L’illustrazione, minimalista, ritrae una figura umana, maschile, anziana, seduta in un aeroporto. Ha in mano un taccuino, accanto uno zaino. SI tratta di Giuseppe, il protagonista, così come appare ai nostri occhi nella prima scena del romanzo. Poco più in là, sulla destra, un aeroplanino di carta che vola da qualche parte, verso qualcosa, verso qualcuno.

La copertina provvisoria

Ma la copertina non è sempre stata questa. Nella sua prima realizzazione, al posto dell’aeroplanino c’era un più comune aeroplano, in decollo. L’opzione “aeroplanino”, di cui ringrazio Valentina, è l’intuizione che dà all’illustrazione il giusto rimando alla dimensione più prettamente interiore che nel romanzo è preponderante. Perché, in realtà, quel dettaglio è incoerente al contesto serio e ordinato di un aeroporto, ma al tempo stesso ne risulta assonante per significanza, per prossimità semantica. Questo richiamo ricopre il dettaglio dell’aeroplanino di un’aura di curiosità e di mistero, di interesse e di importanza.

Perché è così importante? Che foglio è quel foglio piegato per volare lontano? 

Grazie a Luca, che ha saputo intercettare le mie sensazioni in un modo così esatto. 

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