2013 – Una dichiarazione d’amore
Funziona ancora tutto quanto. Ne sono passati di anni, eppure gira tutto come se fosse il primo giorno. Sei funzionale, efficiente. Mi basti. Non mi lamento. Sembri uno degli ultimi modelli, e invece sei un computer di molto tempo fa.
Carne al fuoco
Ho paura di avere esagerato.Per carità, non mi lamento, no, non lo faccio, come potrei? Proprio adesso, poi, che ho ritrovato quel paio di pezzi di puzzle che cercavo da tempo, e ho ricoperto i buchi che da troppo tempo avevo lasciato indifesi. No, non mi lamento.
Bolle di sapone
Le avevo qui, accanto al gomito che si muove nervoso su questa scrivania invernale. Le avevo vicine, impiastricciate nel maglione, come briciole di crostata, conservate oltre l’amore, oltre il petto, oltre le capacità umane di farne ricordo.Le avevo, lo giuro. Ti prego credimi.
Almeno una parola
ADDIO IN FORMA DI RACCONTO All’improvviso non seppe che dire. Non trovava nessuna parola, neppure una, neppure una delle migliaia con cui giocava ogni giorno, che potesse essere adatta a quel momento. Una parola che potesse riaprire discorsi interrotti, detergere zigomi lisi da lacrime incessanti. Una parola che potesse far galleggiare speranze affondate come piombo dentro un mare di eventi e di cose che ricostruire sarebbe stato impossibile.
Al tempo giusto
Uscir fuori dalla settimana più densa dell'anno ha un sapore di apnea interrotta. Di fiatone denso, di fertilità.All'improvviso si torna a respirare, polmoni stanchi, torace indurito, occhi lucidi di pianto. Al tempo giusto, si torna sempre a respirare. La vita è questo, del resto, avere mille cose in fila, volerle far passare tutte quante dentro la serratura di una porta che conduce al futuro a cui ambiamo, che sentiamo caro per noi. Eccole lì, ordinate, una per volta, passano oltre.
Quando arriva Quando torna
Il ritorno è sempre dolce. Specialmente quando qualcuno ti chiede la ragione, il motivo di un’assenza che ti è sembrata breve perchè eri tu, stavolta, ad essere lontano. Specialmente quando percepisci il tempo per quel che è, davvero, una caramella così diversa da palato a palato. Che fa sembrare infinito un istante di distacco, e un istante l’infinito d’una presenza.