Acquedotti e malinconia
Penso a quella sera e penso alle parole. Penso alle briciole e penso a quel che resta delle briciole quando le raccogliamo e le buttiamo via. Un ricordo? Un ricordo di briciole? Penso a quanto sia giusto, lecito, corretto, lasciar sedimentare sensazioni prima di parlarne, di scavicchiarsi il cuore, poggiarlo su un foglio fertile, all'attenzione del mondo. Un po' come una scritta maiuscola sull'asfalto sotto la finestra di casa tua, un po' come un mazzo di rose senza mittente recapitate al tuo indirizzo.
Il valore delle briciole
E così iniziano certe storie.Uno a volte nemmeno se ne rende conto. Capita di conoscere qualcuno, ci si presenta, innanzitutto, che è educazione, e poi ci si parla, fingendo un coinvolgimento a priori, che è educazione anche quella. Poi però si ritorna soli, e si pensa. Il momento utile a comprendere fin dove sono arrivati certi occhi, che contraccambiavano sguardi anonimi, cenni di intesa, sorrisi. Si torna soli. Sempre. Perchè la condizione umana è innanzitutto solitudine, e in quella solitudine si valuta la dolcezza di un distacco.