Scrivevo
Non capitava tutti i giorni, non ne avevo il tempo. Però capitava spesso, tempo fa. Scrivevo.Non era un semplice rituale, neppure abitudine. Non si trattava di un passatempo, di un hobby, o di un’attitudine che possedevo e che mi consentiva di esistere nel modo più prossimo a quel che avrei voluto. Non saprei spiegare perché si scrive. Si fa e basta.
Il limite e la ruggine
C’era una volta un vecchio fucile. Sparava.La differenza con quel che è diventato balza agli occhi palesemente. Non spara più. Non è questione di desiderio, non è questione di incapacità, non è neppure questione di moralità – del tipo che sparava per uccidere o magari solo per divertire.
I giorni di domani
Succederà. Tra poco succederà. L’aereo prenderà la pista, si solleverà e sarai distante. Lo volevi, no? Lo volevi da tempo, mi pare. Desideravi guardarti da lontano, guardare la sveglia senza sentirla suonare, osservare quel che succede, senza esserne coinvolto. Eccoti qui, decollare.
Della prossimità e di altre gioie – Elogio della distanza
Come si toglie tutto questo dal cuore? Non che mi interessi realmente, lo dico per dire. Si può togliere l’infinito dal cuore? Si può estirpare un certo vento dall’anima?