Quando tornano i conti
I conti tornano quando hai smesso di aspettarli. All’improvviso. Tu hai appena chiuso la porta, ti sei ritirato, fuori pioveva a dirotto, la pioggia batteva sulle imposte, ticchettava sui vetri, bagnava fino quasi alla soglia della tua persona. Sei rimasto lì a guardare, sperando smettesse presto, che avevi molto da fare, ma dovevi farlo al sole.
E perdonami se non ritorno.
Scegliere un posto e chiamarlo arrivo. Quanto ci vuole? Un attimo, uno spazio, un pennarello. Cose semplici, alla portata di chiunque. Lo stappi e scrivi in stampatello ARRIVO. Poi ti siedi e ti riposi prima di una nuova partenza. Perché sei tu a decidere quando fermarti, sederti, respirare. Sei tu, non l’hai ancora capito?
A un passo dal ritorno
Una città che sta su un fiume. Un fiume che diventa mare. Poi fiume ancora per un po’. Poi oceano. Un calore per le strade, tra la gente. Odore di dolci, sapori di poesie, giardini e Fado. Paesaggi splendidi. Scorci impressi a fuoco nella memoria. Versi che non si dimenticano.