Lo spazio tra le rovine
Le mani devi pur infilarle da qualche parte, per trascinarle via.Devi inserirci le dita, lentamente, graffiarti la pelle, fino a sentire il sangue colarti piano sui polpastrelli umidi di panico. Devi contare sui millimetri. Non perdere speranza nemmeno se senti la polvere caderti in mezzo agli occhi, se lo scricchiolio delle pietre ti costringe il ventre. Non devi rinunciare. Non devi farlo.
Il destino delle cornici
Chiunque, prima o poi, vive il momento in cui si ferma a tirare il fiato a bordo strada?Immaginate un corridore instancabile, che ha già girato il mondo solo con la suola delle sue scarpe, solo con l’energia dei suoi polpacci. Immaginatelo stanco, poggiarsi col palmo di una mano a una panchina occasionale, immaginatelo con gli occhi lucidi, stremato, forse felice, forse soddisfatto, ma talmente affaticato da dimenticarsi persino la ragione del suo viaggio, della sua continua ricerca di esistenza, di quel suo andare e andare senza arrivare mai.
Involucri perfetti
La paura è di non capire più.Non capire quali parole ho per descrivere il rapporto con persone al di fuori di me. Amicizia, rispetto, affetto, amore, sembrano tutti termini appartenenti a un'altra epoca dell'esistenza. E non esagero.