Impronte e intenzioni
In quest’ultimo periodo mi chiedo spesso se mi guardi.E resto immobile come uno scemo, impietrito di fronte alla banale violenza di questa domanda. Mi guardi? Tu, da lì, puoi guardarmi?
Il prima
Prima di tutto questo c’era un giardino molto curato, lo ricordo bene. Non c’era un fiore, uno solo, che non fosse al proprio posto, al posto giusto, dove chiunque altro l’avrebbe piantato. Non c’era petalo che cadesse senza permesso, non c’era erbaccia che crescesse senza pietà.
Improvvisamente sento
Improvvisamente mi ritrovo alla fine di tante cose.Al gesto finale, al sipario, ai saluti, al congedo. Non è vero che gli addii sono dolorosi. Non sempre. Non per forza. Dipende cosa lasci, perchè e dopo quanto dolore. Ecco, sto dicendo addio a diversi aspetti di una vita, aspetti lampeggianti che hanno sempre meno la forza per illuminare.
Piccoli passi
Di ritorno da un mese assurdo torno a scrivere su di te, blog.Che scriverti sopra sembra mancanza di rispetto, e sarebbe giusto dire che ti scrivo dentro, forse, ma son dettagli. Non è dettaglio che mi sei mancato. Forse la nostalgia è contagiosa come certe pesti del medioevo, però mi sei mancato. E allora tiro il respiro, e su le maniche, sgrano gli occhi. Eccomi.
Ponti senza sponde
I ponti attraversano sempre qualcosa.Un fiume, un'autostrada, un baratro magari. Ma qualcosa. Perchè i ponti servono solo a questo: a unire due sponde lontane. Capita che a volte ci si senta così, come su un ponte che collega due sponde della vita. Alle spalle ciò che sai, di là chissà.
Le parole che non ho
Vorrei sapere che cosa sta succedendo intorno.Vorrei sapere se è così facile diventare un altro, se è così naturale prender la forma del recipiente che frequentiamo. Non lo so. O se è difficile restare chi si è, una goccia nell’azzurrità. Non ho parole.Vorrei sapere dove finisce tutto l’amore che rifiutiamo, i fiori che fingiamo di coltivare e calpestiamo mentre sbocciano. Le caramelle incartate che avremmo voluto mangiare insieme. I letti da disfare. I figli da cullare.
E i ricordi?
Mi piacerebbe scrivere qualcosa sul ricordo. Ci penso da un po’.Sulla capacità prettamente umana di ricomporre in mente il passato, deformarlo, incorniciarlo, personalizzarlo. Mi piacerebbe toccare la memoria, carezzarla, metterla a proprio agio davanti a un bicchiere di un buon vino, rosso, appena stappato.Ascoltarla. In silenzio, quasi religioso. Chiedere cosa resta e cosa si perde nel via vai di immagini e suoni e colori di una vita. Cosa si perde soprattutto, perchè cosa resta già lo so. E vorrei chiederle perchè è così, perchè ha due facce la vita. Quella che vivi e quella che ricordi. Perchè?
Primi passi nel 2007
Poche parole in questo 2007 già zeppo di cose.Ho aggiunto nella sezione Giusto un amore la recensione di Lucilla, una mia collega e amica che ha letto il libro e ci ha scritto qualcosa su. Leggetela qui.
La vigilia di una fine (e di un principio)
Ecco la parentesi delle feste natalizie appena dietro la schiena. Ecco il cuore dei bambini appena appena calmo dopo le gioie e le attese dei pacchi chiusi.