In un’altra stanza
o BREVE STORIA DELLA NASCITA DI UN BLOGC’è un momento esatto in cui la casa in cui viviamo, quella che abbiamo comperato – o costruito – con mille sacrifici e spese, ci sta stretta. C’è bisogno di una stanza in più.Non è questione di abitudine, o di semplice spazio fisico, è questione di spazio adatto a fare ciò che si ha in mente di fare. Puoi avere a disposizione un campo da calcio, ma improvvisamente avverti un interesse smisurato per il nuoto.
Lo spazio tra le rovine
Le mani devi pur infilarle da qualche parte, per trascinarle via.Devi inserirci le dita, lentamente, graffiarti la pelle, fino a sentire il sangue colarti piano sui polpastrelli umidi di panico. Devi contare sui millimetri. Non perdere speranza nemmeno se senti la polvere caderti in mezzo agli occhi, se lo scricchiolio delle pietre ti costringe il ventre. Non devi rinunciare. Non devi farlo.
Si sta facendo sempre più tardi
Si sta facendo sempre più tardi. Sempre più tardi. L’orologio impazzisce, il ventre stretto della clessidra si allarga a dismisura. Si sta facendo sempre più tardi, lo senti chiaramente. Ti guardi intorno, con una piroetta, e vorresti dirti che non è così, ma il mondo ti cambia addosso, ti cambia sopra, ti rovina sulla schiena, ti frana sulle mani. E spesso raccogli cocci di qualcosa che nemmeno ricordi.
Quando tornano i conti
I conti tornano quando hai smesso di aspettarli. All’improvviso. Tu hai appena chiuso la porta, ti sei ritirato, fuori pioveva a dirotto, la pioggia batteva sulle imposte, ticchettava sui vetri, bagnava fino quasi alla soglia della tua persona. Sei rimasto lì a guardare, sperando smettesse presto, che avevi molto da fare, ma dovevi farlo al sole.
La porta di casa
Ci sono momenti in cui ci si sente rinchiusi da qualche parte. Sono momenti qualsiasi, in cui la nostra vita non differisce chissà quanto dal passato, in cui siamo pressochè gli stessi di sempre, però dentro prende piede quella greve sensazione di limitazione. Si avvertono attorno recinti che non ci sono, gabbie, muri, divieti. Si avverte di non potere, di non potere più, all'improvviso, fare ciò che si vuole. Che succede? Perchè, adesso, capita che attorno sento poco spazio, poco movimento, poca vitalità?